La notizia secondo cui Elon Musk ha acquistato per 44 miliardi di dollari Twitter, la principale piattaforma di social media al mondo, è arrivata proprio nei giorni in cui il “business magnate” di origine sudafricana ha proposto una soluzione del conflitto russo-ucraino favorevole agli interessi di Mosca più che a quelli di Kiev. Negli ambienti della destra conservatrice ciò ha rafforzato l’immagine di un Musk visionario iconoclasta, ostile alle “élites” globaliste che governano il mondo. Ma è davvero così?
Musk, creatore di aziende come Tesla, produttrice di auto elettriche, e di Space X, che mira a conquistare lo spazio, risulta essere, secondo “Forbes”, la persona più ricca del mondo con un patrimonio stimato di 223.8 miliardi di dollari. Presiede la Musk Foundation e, come Bill Gates, si presenta come un filantropo che ha l’obiettivo di migliorare il mondo. Tra i suoi scopi, c’è anche quello di ridurre il riscaldamento globale tramite l’utilizzo di energie rinnovabili e di stabilire una colonia umana su Marte.
Il 10 marzo 2018, intervenendo a una tavola rotonda dedicata alla serie fantascientifica Westworld, Musk ha affermato: «Dobbiamo avere qualcosa che ci ispira, che ci fa alzare con gioia la mattina e ci rende felici di appartenere all’umanità». Per sottolineare quest’idea e spiegare il suo progetto di conquista dello spazio, ha poi aggiunto: «Konstantin Ciolkovskij ha detto: “La Terra è la culla dell’umanità, ma non si può vivere per sempre nella culla”. È ora di partire alla conquista delle stelle, di ampliare lo spettro della coscienza umana. Tutto ciò mi sembra incredibilmente entusiasmante e mi rende felice di essere vivo, spero che anche voi tutti vi sentiate così».
Konstantin Ciolkovskij (1857-1935), padre della “cosmonautica” russa, a cui Musk si richiama, non fu soltanto uno scienziato, ideatore di razzi e satelliti, ma anche un filosofo panpsichista, secondo cui, tutti gli esseri viventi e non viventi, posseggono delle capacità psichiche, e la stessa materia è “pensante. La sua visione del mondo è stata inserita da studiosi come Svetlana Semёnova (1941-2014) e George Young, all’interno del cosmismo, un movimento che ha nel filosofo russo Nikolaj Fëdorov (1828-1903) il suo fondatore.
Fëdorov si dichiarava cristiano, ma negava la verità di fede della Resurrezione dei morti che, secondo il Vangelo avverrà «nell’ultimo giorno» (Gv 6, 39-40.44.54; 11,24), alla fine del mondo. Egli era convinto che l’ingegno dell’uomo, senza bisogno dell’intervento di Dio, potesse anticipare la resurrezione dei morti, ricomponendo le loro ceneri disperse nella natura attraverso la capacità della scienza. La procedura di risuscitazione dei morti, affidata agli scienziati, consisterebbe nel recupero e nella sintetizzazione di tutte le molecole e gli atomi che compongono le ceneri dei defunti per ricostituirne il corpo umano. Fëdorov propone di riesumare i corpi morti direttamente nei cimiteri accanto ai quali sorgeranno centri scientifici e tecnologici dove avverranno i processi di sintetizzazione delle molecole e di ricognizione genetica. Alla resurrezione dei morti, che comporterà un sovrappopolamento della terra, seguirà il loro necessario trasferimento in altri pianeti dell’universo attraverso astronavi, rese onnipotenti dalla superiore tecnologia umana. Nel suo libro La filosofia dell’Opera Comune, pubblicato postumo (1906-1913), Fëdorov preconizzò un’epoca in cui la scienza avrebbe permesso all’umanità di sconfiggere i limiti della natura, resuscitare i morti e colonizzare le stelle per ospitarli (George Young, I cosmisti russi. Il futurismo esoterico di Nikolaj Fëdorov e dei suoi seguaci, tr. it. Tre Editori, Roma 2017).
La prima generazione di dirigenti bolscevichi, i cosiddetti “costruttori di Dio”, fu influenzata dalle idee di Fëdorov. Michel Eltchaninoff che ha dedicato un bel libro al “cosmismo”, ricorda i nomi del filosofo Aleksandr Bogdanov, del teorico dell’arte Anatolij Lunaciarski, dello scrittore Maksim Gor’kij e dell’ingegnere Leonid Krasin, tutti coinvolti nel movimento bolscevico ad alto livello (Lenin ha camminato sulla luna, tr. it., Edizioni e/o Roma 2022, pp. 47-70). Il cosmismo non fu soltanto una fantasticheria rivoluzionaria degli anni Venti, ma si propose la creazione dell’”Uomo Nuovo”, emancipato da Dio e dalla natura, come già aveva fatto la Rivoluzione francese.
In epoca sovietica lo scienziato Konstantin Ciolkovskij, creatore della “cosmonautica”, cercò di attuare la seconda parte del programma Fëdorov: la conquista degli spazi per ospitare i defunti resuscitati. Ciolkovskij, a differenza di Fëdorov, fu dichiaratamente ateo e materialista, ma, come Fëdorov, credeva nell’immortalità fisica dell’umanità, destinata, grazie ai progressi della scienza, a vivere in eterno e a popolare tutto il cosmo. Ai nomi di Fëdorov e Ciolkovskij c’è da aggiungere quello del filosofo-scienziato russo Vladimir Vernadskij (1863-1945), che pur non avendo alcuna intenzione di far rivivere i morti, intendeva trasformare l’essere umano in una creatura interdipendente con la “biosfera”, ovvero con la materia vivente, in cui è immerso. Si deve a Vernadskij anche la diffusione del concetto di “noosfera”, caro al teologo evoluzionista Pierre Teilhard de Chardin (1881-1955). Vernadskij è considerato il precursore dell’ecologismo radicale e dell’”ipotesi Gaia”, una visione cosmologica che presuppone l’interconnessione di tutti gli enti (animati e inanimati) della natura e la dissoluzione di ogni confine tra uomo e mondo. La Terra forma con la sua biosfera quel sistema complesso e onnicomprensivo a cui è sembrato ispirarsi il Sinodo per l’Amazzonia del 2019.
Il cosmismo è un’ideologia affine al transumanesimo, con cui condivide la visione evoluzionista dell’universo e l’idea di un auto-superamento della natura umanaa. Questo sistema filosofico, ateista e panteista al tempo stesso, ha attecchito in America non meno che in Russia. Vladimir Putin non ha mai citato Fëdorov, ma nel 2013 ha fatto intitolare a Ciolkovskij una cittadina nei pressi del cosmodromo di Vostochnij e, nello stesso anno, ha ordinato imponenti celebrazioni per il 150º anniversario della nascita di Vladimir Vernadskij. Secondo Eltchaninoff, però, da qualche decennio il cosmismo ha trovato una seconda patria nella Silicon Valley, con eredi come Elon Musk e l’imprenditore di origini russe Sergej Brin, cofondatore di Google. «Un’altra figura del transumanesimo, Peter Thiel, uno dei fondatori di PayPal, condanna “l’ideologia dell’ineluttabilità della morte”. Jeff Bezos, fondatore di Amazon, investe neri razzi e nelle imprese che si occupano di ritardare l’invecchiamento (…). La ricerca della vita eterna e la conquista dello spazio sono legate» (Lenin ha camminato sulla luna, p. 15).
Il richiamo di Elon Musk a Ciolkovskij conferma questa tesi ed è inquietante. La visione politica del patron della Tesla è quella di un anarco-conservatore, che vuole rendere Twitter un social libero, senza censure, in cui tutti possano esprimere le proprie opinioni. Questa posizione ha suscitato l’ostilità di globalisti come Bill Gates che, ha attaccato Musk in un panel organizzato dal “Wall Street Journal” il 4 maggio 2022. Nel fondo, tuttavia, sia Musk che Gates credono nell’utopia della rigenerazione dell’umanità attraverso la scienza e rifiutano la cosmologia cristiana, che afferma l’esistenza di un ordine di valori fondato sulla natura immutabile dell’uomo e su di un Dio trascendente che ha creato l’universo e lo ordina al suo fine. I due “fratelli-nemici” fanno parte di un medesimo complotto planetario? Non c’è complotto quando tutto è dichiarato, ma esiste un processo rivoluzionario, che al Nuovo Ordine Mondiale dei globalisti oppone la falsa alternativa antiglobalista del Nuovo Disordine Mondiale. Un processo, con più anime, convergenti nella lotta contro un unico nemico: la Chiesa e ciò che sopravvive dell’Occidente cristiano.