Il cardinale Robert Sarah, una delle figure più eminenti del collegio cardinalizio, ha delineato in aula questo sintetico ma drammatico quadro della situazione:
«Un discernimento teologico ci permette di vedere nella nostra epoca due minacce inaspettate (quasi come due “bestie apocalittiche”) situate in poli opposti: da un lato l’idolatria della libertà occidentale, dall’altro il fondamentalismo islamico: secolarismo ateo contro fanatismo religioso. Per usare uno slogan, ci troviamo tra “ideologia di genere e ISIS”. I massacri islamici e le richieste di libertà si contendono regolarmente le prime pagine dei giornali (ricordiamoci quello che è accaduto il 26 giugno!). Da queste due radicalizzazioni sorgono le due minacce principali alla famiglia: la sua disintegrazione soggettivista nell’Occidente secolarizzato attraverso il divorzio facile e veloce, l’aborto, le unioni omosessuali, l’eutanasia ecc. (cfr. teoria del gender, ‘Femen’, la lobby LGBT, IPPF,…). Dall’altro lato, la pseudofamiglia dell’islam ideologizzato che legittima la poligamia, l’asservimento femminile, la schiavitù sessuale, il matrimonio infantile, ecc. (cfr. Al Qaeda, ISIS, Boko Haram …)».
«Vari indizi ci permettono di intuire la stessa origine demoniaca di questi due movimenti. A differenza dello Spirito di Verità che promuove la comunione nella distinzione (perichoresis), incoraggiano confusione (omo-gamia) o subordinazione (poli-gamia). Richiedono inoltre una regolamentazione universale e totalitaria, sono violentemente intolleranti, distruggono la famiglia, la società e la Chiesa e sono apertamente cristianofobici. (…) Non ci si può unire a Cristo e a Belial! Quello che il nazifascismo e il comunismo erano nel XX secolo sono oggi le ideologie omosessuali e abortive occidentali e il fanatismo islamico».
Il cardinale Sarah ha invitato a questo punto i padri sinodali a riscoprire la bellezza e l’importanza della famiglia e del matrimonio monogamico cristiano.
«Di fronte a queste due sfide mortali e senza precedenti (“omo-gamia” e “poli-gamia”), la Chiesa deve promuovere una vera “epifania della Famiglia”. A questa possono contribuire sia il Papa (come portavoce della Chiesa) che i singoli vescovi e pastori del gregge cristiano. Ovvero “la Chiesa di Dio, che egli si è acquistata con il suo sangue” (Atti 20, 28). Dobbiamo proclamare la verità senza paura, ad esempio il Progetto di Dio, che è la monogamia nell’amore coniugale aperto alla vita. Tenendo a mente la situazione storica appena richiamata, è urgente che la Chiesa, nel suo incontro, dichiari definitivamente la volontà del Creatore per il matrimonio. Quante persone di buona volontà e senso comune si unirebbero a questo luminoso atto di coraggio della Chiesa!»
La voce del cardinal Sarah non è stata isolata. Anche l’arcivescovo Péter Fülöp Kocsis, metropolita greco-cattolico e presidente del Consiglio della Chiesa Ungherese, ha evocato il ruolo di Satana, affermando che il mondo della famiglia «è sotto attacco, un attacco feroce ed enorme. E questo attacco viene dal diavolo»; «dobbiamo chiamare queste forze diaboliche con il loro nome», perché ci troviamo in una «lotta spirituale per combattere gli attacchi di Satana nel nostro tempo».
Da parte sua l’arcivescovo di Astana (Kazakistan),Tomas Peta, ha ricordato le parole di Paolo VI nel 1972, secondo cui «da qualche fessura il fumo di Satana è entrato nel tempio di Dio». «Sono convinto – ha detto – che queste erano parole profetiche del beato pontefice, autore della Humanae Vitae. Durante il Sinodo, l’anno scorso, il fumo di Satana stava cercando di entrare nell’aula Paolo VI. In particolare:
1)la proposta di ammettere alla Santa Comunione coloro che sono divorziati-risposati; 2) l’affermazione che la convivenza è un’unione che può avere in essa stessa dei valori; 3) la difesa dell’omosessualità come qualcosa che è normale».
«Alcuni padri sinodali – ha aggiunto l’arcivescovo Peta – non hanno capito correttamente l’appello del Papa ad una discussione aperta e hanno cominciato a portare avanti idee che contraddicono la bimillenaria Tradizione della Chiesa fondata nella Parola di Dio. Sfortunatamente si può anche percepire la puzza di questo fumo infernale in alcuni passi dell’Instrumentum laboris e anche in alcuni interventi di alcuni Padri del Sinodo di questo anno. Per me il compito fondamentale del Sinodo consiste nel riaffermare il Vangelo del matrimonio e della famiglia e cioè l’insegnamento del nostro Salvatore. Non è permesso distruggere il fondamento, distruggere la Roccia. Possa lo Spirito Santo, che sempre vince nella Chiesa, illuminare tutti noi per cercare il vero bene per le famiglie e per il mondo. Maria, Madre della Chiesa, prega per noi».
A queste voci dei Padri sinodali ne va aggiunta un’altra, che si era precedentemente espressa fuori dal Sinodo: quella del cardinale Carlo Caffarra. Il card. Caffarra ebbe da Giovanni Paolo II l’incarico di ideare e fondare il Pontificio Istituto per Studi su Matrimonio e Famiglia, di cui oggi è professore emerito. «All’inizio di questo lavoro – ha raccontato in un’intervista concessa a La Voce di Padre Pio (marzo 2008) – ho scritto a suor Lucia di Fatima, attraverso il vescovo perché direttamente non si poteva fare.
Inspiegabilmente, benché non mi attendessi una risposta, perché chiedevo solo preghiere, mi arrivò dopo pochi giorni una lunghissima lettera autografa – ora negli archivi dell’Istituto». In quella lettera di Suor Lucia è scritto che lo scontro finale tra il Signore e il regno di Satana sarà sulla famiglia e sul matrimonio. «Non abbia paura, aggiungeva, perché chiunque lavora per la santità del matrimonio e della famiglia sarà sempre combattuto e avversato in tutti i modi, perché questo è il punto decisivo».
Le parole di questi Padri sinodali ci ricordano l’alternativa che ogni uomo, ma anche ogni comunità e ogni popolo, ha sempre davanti a sé: da una parte Dio, Sommo Bene e Verità assoluta, da cui ogni bene creato discende; dall’altra parte il Nulla, che non esiste come realtà assoluta, ma solo come allontanamento da Dio, come negazione della verità e privazione del bene. Dio o nulla è, non a caso, il titolo del’ultimo libro del card. Sarah, tradotto in Italia da Davide Cantagalli.
L’uomo è chiamato a scegliere tra questi due poli: o percorrere la strada che ci conduce a Dio, ascoltando la sua Parola e osservando la sua Legge; o trasgredire la sua Volontà e cadere nel peccato, che è l’unico male assoluto dell’universo, perché si oppone a Dio, che è l’unico Bene assoluto. Nella storia esistono le forze del Male e le forze del Bene, i “figli delle tenebre” e i “figli della luce”. La Madonna, Regina degli Angeli, guida le milizie celesti in una battaglia a cui anche noi partecipiamo, difendendo, con la famiglia e il matrimonio, le basi della Civiltà cristiana, la Verità del Vangelo e l’onore della Chiesa Cattolica.