(ANSA) – TORINO, 22 OTT – ”La Chiesa, che sta attraversando una profonda crisi, credo legata anche ad alcuni temi del Concilio Vaticano II, puo’ contribuire a salvare se stessa e la societa’, anch’essa attanagliata da un crisi d’identita’, recuperando la sua tradizione”: lo ha detto Roberto de Mattei, vicepresidente nazionale del Cnr e storico della chiesa ricevendo oggi il Premio Acqui Storia.
Un premio, quello a De Mattei, che aveva suscitato nei giorni scorsi alcune polemiche proprio legate al messaggio tradizionalista e ritenuto ”di destra” dello stesso autore. Al contrario, oggi alla consegna del Premio, in uno strapieno Teatro Ariston di Acqui Terme (con oltre mille persone) non si sono registrate dissonanze. Insieme a de Mattei, premiato nella sezione storica-scientifica per il volume ”Il Concilio Vaticano II. Una storia mai scritta” (Lindau) sono stati premiati anche Stefano Zecchi, nella sezione dedicata al romanzo storico per il volume ”Quando ci batteva forte il cuore” (Mondadori) e Andrea Vento, nella sezione storico-divulgativa per il volume ”In silenzio gioite e soffrite. Storia dei servizi segreti italiani dal Risorgimento alla Guerra fredda” (Il Saggiatore).
Ha presentato la cerimonia, presenti anche Ezio Greggio e Ida Magli, a cui e’ andato il premio Testimone del Tempo 2011, Alessandro Cecchi Paone. ”Questo premio e’ diventato sempre piu’ importante in Italia – ha detto de Mattei – grazie anche al suo coraggio, alla volonta’ di promuovere il dibattito, in un paese in cui questo non e’ piu’ ben visto. Cinquanta anni fa c’erano la cultura marxista, quella liberista e quella cattolica che si confrontavano anche duramente, ora tutto e’ livellato, la dialettica e’ asservita a quello che io chiamo il consensualismo dominante che non nasce dal basso, ma dalle cupole mediatiche”. ”Ecco perche’ – ha aggiunto de Mattei che e’ anche docente di Storia della Chiesa e del Cristianesimo all’Universita’ europea di Roma – il mio studio sul Concilio Vaticano II, mirato a leggere dietro le quinte le verita’ di quel momento storico, da’ fastidio. Come anche alcuni mie convinzioni, come quella secondo la quale i giovani e non solo loro, oggi hanno un enorme bisogno di tradizione, come dimostra l’ affluenza alle messe tradizionali che finalmente si celebrano in Italia dopo l’intervento in tal senso del Papa”.(ANSA).